Stanziati nel decreto fiscale i 24 milioni di euro per i 44 Comuni trevigiani

22 ott 2021

Il decreto fiscale, ovvero il decreto-legge n. 146 del 21 ottobre 2021 “Misure urgenti in materia di economia e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, contiene anche lo stanziamento di 24 milioni 945 mila 419 euro per i 44 Comuni trevigiani che hanno vinto la battaglia legale contro lo Stato relativa al riparto del Fondo di Solidarietà 2015.

Una battaglia legale durata sei anni che si conclude positivamente con l’atteso stanziamento da parte del Governo.

Il decreto-legge, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, contiene all’articolo 16 comma 10 la seguente disposizione normativa:

“In attuazione delle sentenze del Consiglio di Stato n. 05854/2021 e n. 05855/2021 del 12 agosto 2021, è riconosciuto ai comuni ricorrenti un contributo del complessivo importo di euro 62.924.215 da assegnare secondo gli importi indicati nella Tabella 1 allegata al presente decreto”.

Lo stanziamento contiene anche l’ingente importo dovuto al Comune di Padova.

Gli importi per i Comuni trevigiani sono leggermente più alti di quelli attesi per via, probabilmente, di interessi ed altri oneri di legge.

«Che dire! Si è conclusa positivamente una battaglia in cui i Comuni trevigiani hanno creduto. Aver fatto squadra, mettendo in secondo piano le divisioni politiche per ottenere un beneficio per i nostri cittadini è stata la scelta vincente – afferma Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana che ha coordinato l’iniziativa legale -. È una notizia ottima per i nostri Comuni che possono mettere a bilancio somme di denaro per sostenere le nostre comunità in questa  difficile uscita dalla crisi innescata dalla pandemia».

I Comuni trevigiani hanno ancora aperte numerose altre cause con lo Stato e la conclusione positiva di questa fa ben sperare anche per le prossime.

 

RIEPILOGHIAMO LA VICENDA

 

La vicenda ha inizio nel 2015 quando 44 Comuni trevigiani, coordinati dall’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, impugnano il provvedimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri con i riparti del Fondo di Solidarietà 2015 che – ritengono i Comuni di Marca – li penalizza e, soprattutto, ha il difetto (che permise appunto l’impugnazione) di essere stato emanato in ritardo di 9 mesi rispetto al termine di legge.

Inizia una battaglia legale che vede i Comuni trevigiani vittoriosi per ben due volte di fronte alla giustizia amministrativa: con sentenza del Tar del Lazio 2554 del febbraio 2017 e con sentenza del Consiglio di Stato n. 2201 dell’aprile 2018.

Ma i soldi, da Roma, non arrivano. Perciò i 44 Comuni trevigiani sono costretti a chiedere il giudizio di ottemperanza ovvero un’ingiunzione di pagamento che obblighi lo Stato a rispettare la sentenza, pagando.

A novembre 2020 un nuovo colpo di scena che sembra fatto per bloccare tutto. Il Consiglio di Stato, che doveva pronunciarsi sull’ottemperanza, si trova davanti ad una richiesta dell’Avvocatura generale dello Stato di dimezzare la restituzione della somma richiesta dai Comuni trevigiani. Non capendo secondo quali criteri l’Avvocatura volesse restituire solo 10 milioni di euro al posto dei 24 richiesti, il Consiglio di Stato domanda chiarimenti alla Ragioneria dello Stato. Per i Comuni trevigiani è l’ennesima estenuante attesa.

Ad agosto 2021, finalmente, il Consiglio di Stato con la sentenza 05855/2021, pubblicata il 12 agosto, si pronuncia sulla richiesta di ottemperanza avanzata dai 44 Comuni trevigiani nel 2020. La richiesta di ottemperanza è una sorta di ingiunzione di pagamento che i Comuni hanno dovuto compiere perché lo Stato, pur a fronte di una sentenza passata in giudicato, non stava restituendo loro il dovuto. Con quell’ultima sentenza la giustizia amministrativa decideva che lo Stato avrebbe dovuto pagare entro 120 giorni.

Ieri, con la pubblicazione del decreto fiscale e lo stanziamento della somma, l’epilogo della lunga vicenda giudiziaria.

 

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