Barazza: «Ora vigileremo sui criteri di riparto del restante 70%»

1 giu 2020

Decreto Rilancio, arrivata ieri nelle casse dei Comuni trevigiani la prima tranche del finanziamento statale

Il Gruppo Finanza Locale dell’Associazione sta elaborando un documento in merito

«Il Governo è stato di parola e va riconosciuto: ieri, nei tempi annunciati dal sottosegretario Achille Variati, è arrivato, nei conti correnti dei Comuni trevigiani, il 30 per cento dei 3 miliardi stanziati dallo Stato per i Comuni per far fronte alle minori entrate dovute all’emergenza Covid-19 e aiutarli a chiudere i bilanci. Vigileremo ora sui criteri di riparto del restante 70 per cento».

Lo afferma Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana.

Il Gruppo Finanza Locale del Centro studi dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana sta ora elaborando un documento da inviare alla Commissione tecnica ministeriale incaricata di individuare i criteri di riparto del restante 70% dello stanziamento.

«La proposta che stiamo elaborando è volta a soddisfare il principio di “giustizia territoriale” ovvero a fare in modo che ci sia equità nella distribuzione delle risorse tra le diverse aree del Paese. Vogliamo poter dire la nostra sui criteri di riparto in modo che non vengano penalizzati i nostro enti locali, come accaduto in passato» continua Barazza.

A preoccupare i sindaci trevigiani è la formulazione finale inserita nel decreto Rilancio in cui si dice che il fondo dovrà essere ripartito sulla base  degli  effetti  dell'emergenza Covid-19 “sui fabbisogni di spesa  e sulle minori  entrate,  al  netto delle minori spese”. È l’espressione “fabbisogni di spesa” ad aver messo in allarme i sindaci della Marca. Tanto più che nella prima stesura del decreto le “minori entrate” erano state collocate al primo posto.

Positivo, per l’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, anche l’annuncio, da parte del Governo, di ulteriori 3 miliardi oltre ai 3,5 già stanziati per compensare le minori entrate degli enti locali.